Veicoli commerciali, semestre in profondo rosso

Veicoli commerciali

Veicoli commerciali, semestre in profondo rosso

9 luglio 2020 upsa-agvs.ch – Nel secondo trimestre la crisi ha raggiunto definitivamente il mercato dei veicoli commerciali di Svizzera e Principato del Liechtenstein. Dopo il -9,7 percento registrato nei primi tre mesi, a metà anno lo scostamento rispetto al risultato del 2019 è del -21,5 percento.


Quelle: VW

pd. Nei primi sei mesi sono stati immatricolati in totale 18'353 veicoli commerciali. Nello stesso periodo del 2019 – fa sapere auto-suisse – il dato era pari a 23'391 unità. I mercati dei mezzi leggeri e pesanti perdono quindi circa un quarto del loro volume a seguito della pandemia. Gli unici in controtendenza sono i veicoli per il trasporto di persone, la cui flessione è solo del 4,5 percento.
 
Secondo il gruppo di esperti della Confederazione preposto alle previsioni congiunturali e del Centro di ricerca congiunturale (KOF) dell’ETH, la Svizzera deve prepararsi ad affrontare una recessione del 6,2 – 8,1 percento nel 2020. Ma auto-suisse pronostica che le ricadute della pandemia sui mercati dei veicoli saranno molto più drastiche. L’associazione degli importatori svizzeri di automobili preventiva infatti un -25 percento sia nel comparto delle autovetture, sia in quello dei veicoli leggeri per il trasporto di cose. Quanto a quelli pesanti per il trasporto di cose e persone, non sono state formulate previsioni per via delle dimensioni esigue del mercato.

Quanto ai veicoli commerciali leggeri con un peso complessivo di massimo 3,5 tonnellate, la contrazione pronosticata si è manifestata dopo appena sei mesi. Il segmento ha infatti registrato 12'948 immatricolazioni di furgoni e simili, il che equivale a una flessione di 4'104 unità o del -24,1 percento rispetto al primo semestre 2019. Va da sé che, in tempo di crisi, molte aziende rinuncino a fare nuovi investimenti o a sostituire i loro mezzi. La situazione già difficile sul mercato è poi esacerbata dalle difficoltà nelle forniture innescate dalla chiusura delle fabbriche, decisa all’apice della prima ondata di COVID-19 tra marzo e aprile.

Idem sul fronte dei veicoli pesanti per il trasporto di cose. Nel primo semestre sono stati immatricolati solo 1'869 camion e trattori a sella, ossia 767 in meno rispetto all’anno precedente (-29,1 percento). Molte di queste consegne risalgono però a ordini eseguiti nel 2019. Nel caso dei camion, infatti, i tempi di costruzione e fornitura sono lunghi. L’effetto complessivo della pandemia di COVID-19 su questo segmento si vedrà quindi solo nel corso dell’anno.

Sino ad ora, i veicoli per il trasporto di persone sono riusciti a difendersi dal crollo del mercato come un «villaggio gallico». Nel primo semestre, le immatricolazioni di camper, autobus, pullman e altri veicoli sono rimaste pressoché invariate (3'536 unità). La flessione rispetto all’anno precedente è di sole 167 immatricolazioni, vale a dire del 4,5 percento. Una spiegazione potrebbe essere la forte domanda di veicoli dedicati per campeggiatori dato che, con 3'241 mezzi nuovi, rappresentano il grosso del segmento e hanno subito un calo di appena l’1 percento. «I viaggi in camper godono di una crescente popolarità, soprattutto in tempo di coronavirus», così si spiega il fenomeno il portavoce di auto-suisse Christoph Wolnik. «Non c’è da stupirsi. In fin dei conti, in camper il pericolo di contagio è relativamente basso. Allo stesso tempo, si è liberi di poter cambiare aria.»

Sommati alle 103'201 auto, i nuovi veicoli a motore messi in circolazione in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein nei primi sei mesi del 2020 raggiungono un totale di 121'554 unità. Rispetto al periodo di confronto del 2019 risulta una contrazione di 58'973 prime immatricolazioni (-32,7 percento).

I dati per marca e segmento sono indicati in maggior dettaglio qui.
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